(fonte foto: brunoarredamenti.it)
La bellezza risiede nell'utilità.
Identità tra forma e funzione.
Eliminare dagli oggetti ogni elemento che non sia essenziale.
Con questi loro concetti di base, gli Shakers anticipano così di 100 anni le moderne teorie del design.I loro mobili sono infatti tutti eleganti e semplici, pratici e funzionali.
Alcuni esempi: le cassettiere con tanti cassetti, per riporre più cose possibili; gli armadi incassati nel muro, per risparmiare spazio; tavoli, letti e sedie poggiati su ruote, per spostarli facilmente; la fascia di legno con pioli da attaccare al muro, per appendere di tutto, vestiti, attrezzi e addirittura sedie. (nelle foto qui sotto alcuni esempi di interni delle case degli Shakers)
(fonte immagini INTERNI CASE SHAKERS da digilander.libero.it)
Tutti gli arredi sono prodotti in legno (betulla, ciliegio e pino).
Tutti gli arredi sono prodotti in legno (betulla, ciliegio e pino).
I pezzi originali sono rarissimi (ancora più rari quelli marchiati) e raggiungono per questo quotazioni molto alte.
Nella foto a colori una riproduzione fedele proposta da DE PADOVA (http://www.depadova.it/).
E a me mi piace tantissimo!!!!!!!!
NOTA STORICA: Shakers da Shaking Quaquers, ovvero "quaccheri agitati", perchè durante le funzioni religiose ballavano e si scuotevano per liberarsi dai peccati. La loro comunità religiosa scappò dalle persecuzioni della Chiesa Anglicana e si insediò a fine '700 nel Massachusetts, dove divenne in poco tempo una delle realtà religiose più diffuse.
Per loro ogni gesto era espressione del divino e quindi fondarono la loro vita alla ricerca della perfezione in ogni ambito. Ordine, pulizia, lavoro, e l'utopica condivisione di ogni beni sono tra le cose più importanti che caratterizzarono il loro modo di vivere.
NOTA CURIOSA: agli Shakers si devono numerose invenzioni tutt'ora di uso comune, che loro però non brevettarono, preferendo invece la condivisione con il mondo esterno. Alcuni esempi: le mollette da bucato, la sedia a rotelle, la scopa piatta.
4 commenti:
ah cara alessandra, quella parolina - essenziale - com'è complicata....ciò che è essenziale nasce nella mente, e quella è girovagante, confusa, molteplice; se va bene, esplorativa; comunque, non unidirezionale. il miracolo shakers nacque forse negli (essenziali?) scuotimenti, che altri giudicarono abbastanza folli da contraddistinguerli :)
Mi piace tantissimo...ho fatto un progetto simile e lo farò anche per il nuovo studio. Interessante....
per Manlio: un nuovo studio...sono curiosa di vedere
per Artemisia Comina: hai ragione, essenziale è una parola complicata... beh, considera essenziale solo la forma, non la sostanza... quella è tutto fuorchè essenziale... ;)
Gli oggetti più semplici, sono anche quelli più funzionali ed esteticamente belli da vedersi.
Buon inizio settimana
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