(foto di Alessandra Caprini)
Ieri si è concluso il Todi Arte Festival.
Sabato ho visitato la mostra di sedie di design e d'artista, "1908-2008: 100 anni di sedie. Creazione e successi da Mies van der Rohe a Ron Aarad da Carla Tolomeo a Karim Rashid", presso il complesso Le Lucrezie, a Todi, che presentava alcune tra le sedute che hanno fatto la storia del design e alcune opere con la sedia protagonista di artisti contemporanei. Una buona occasione per smentire la comune (ma sempre meno diffusa) visione delle seggiole, viste come oggetto necessario ed indispensabile alla vita quotidiano, e non anche come complemento d'arredo, come oggetto di puro decoro estetico.
Ieri si è concluso il Todi Arte Festival.
Sabato ho visitato la mostra di sedie di design e d'artista, "1908-2008: 100 anni di sedie. Creazione e successi da Mies van der Rohe a Ron Aarad da Carla Tolomeo a Karim Rashid", presso il complesso Le Lucrezie, a Todi, che presentava alcune tra le sedute che hanno fatto la storia del design e alcune opere con la sedia protagonista di artisti contemporanei. Una buona occasione per smentire la comune (ma sempre meno diffusa) visione delle seggiole, viste come oggetto necessario ed indispensabile alla vita quotidiano, e non anche come complemento d'arredo, come oggetto di puro decoro estetico.
Oggi vi propongo alcune tra le sedie d' artista.
Nell'ordine in senso orario dall'alto a destra: Wave di Pawel Grunert (fascine di legno e acciaio, anno 2005), un'opera di Mario Arlati, Zaira Piazza con il suo "il ciclo delle sedie" ovvero sedie di Philippe Starck ispirate ciascuna all'opera di un grande artista contemporaneo (Mirò, CY Twombly, Pollock e Man Ray) ed infine Manuela Carrano, con la sua sedia allegorico-politica.
Nell'ordine in senso orario dall'alto a destra: Wave di Pawel Grunert (fascine di legno e acciaio, anno 2005), un'opera di Mario Arlati, Zaira Piazza con il suo "il ciclo delle sedie" ovvero sedie di Philippe Starck ispirate ciascuna all'opera di un grande artista contemporaneo (Mirò, CY Twombly, Pollock e Man Ray) ed infine Manuela Carrano, con la sua sedia allegorico-politica.
Nessun commento:
Posta un commento